
Rilievi archeologici
I rilievi archeologici vengono eseguiti quando è necessario ottenere informazioni sulla presenza di relitti o manufatti sepolti.
Sono necessari nell’ambito dei lavori di ingegneria navale e di ripascimento, come indicato dalle leggi e dalle linee guida nazionali e internazionali (in Italia, Dlg. 42/2004).
I principali metodi d’indagine geofisici applicati all’archeologia sono:
– Indagini morfologiche (con ecoscandaglio a scansione laterale o multibeam): consentono di identificare l’oggetto sul fondo del mare anche parzialmente sepolto
– Indagini sismiche ad alta risoluzione (con sub profiler inferiore, uniboom, ecc …): permettono di rilevare oggetti e strutture sepolti
Caratteristiche
Integrazione dei dati da diverse metodologie geofisiche (SSS, MBES, SBP, magnetometro, video, ecc.) per il riconoscimento di strutture, oggetti o strutture antropiche.
• Le apparecchiature ad altissima risoluzione vengono utilizzate per mappature molto dettagliate dei fondali marini permettendo di identificare artefatti o oggetti archeologici
• A differenza di altri metodi archeologici, il rilievo geofisico non è né invasivo né distruttivo. Per questo motivo viene spesso utilizzato laddove la conservazione è l’obiettivo principale e per evitare il disturbo di siti culturali sensibili.
• La nostra lunga esperienza nei sondaggio può supportare la valutazione del rischio archeologico.
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